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Full text of "Fernanda : dramma lirico in tre atti"

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; 

| 

: FERNANDA 
| Dramma Lirico in 3 Ari 


PREZZO NETTO: CENT, 50 


= 


| MILANO 
Stabilimento Musicale Ditta F. LUCCA. 


——€— 


N. 39575 S Cl 





BIBLIOTECA: CAPRONI 


/ 








DRAMMA LIRICO IN TRE ATTI 
di 
ENRICO GOLISCIANI 


Musica del Maestro 


FRARRUCCIO WERRARI 





Milano 


Stabilimento Musicale Ditta F. Lucca. 


3-86 





DIRITTI DI TRADUZIONE, RISTAMPA 
E RIPRODUZIONI RISERVATE. 





x 





USIC LIBRARY 
NC--CHAPEL HILL 


PERSONA el 


La Contessa Maria d’Alvarez Sig.* 


Il Barone Gusmano di Sandoval, 
suo-euginoxe:= i. ii Sio 


Il Duca di Sidonia Don Rodrigo 
Gomes: Sio 


Fernanda, giovane orfana . Sig. 


Un: Paggio sl 0 Sio 


Giovinette della fattoria - Cavalieri 
Dame - Castellani della Contessa d’ambo i sessi 


Palafrenieri - Paggi - Domestici. 


La scena è in vicinanza di Madrid, secolo XVII, 








NODOTTOY*>MNA TDI III NN NN NNO NSA NE NAACME 


ATTO PRIMO 


ISIS 


SCENA PRIMA. 


Sala nel castello della Contessa. Porta in fondo, ed a siniatra 
seggioloni dorati. — Ricco tavolo. — È la sera, 


Giovanette della fattoria del castello entrano dal fondo 
recando Fernanda svenuta. 


ALCUNE GIOVANETTE 
Della Contessa l’ordine :4 
Recarla qui ne impose. (indicando Fernanda) 
ALTRE 
Riposo a questa misera 
Concesso sia colà!... 
(’adagiano su di una sedia) 

LE PRIME 
Oh! vedi come sparvero 
Dal volto suo le rose... 

LE SECONDE 
Lenti il suo core ha i battiti... 


TUTTE 


Tra vita e morte stal... 

Povero fior di primavera, 

Giovin così - giungesti a sera! - 
Morte ti dà - funesto errore - 
Ne fai pietà - povero fiorel.... 


fi 


SCENA TI. 


La Contessa dalla sinistra e dette. 


CONTESSA 
(agitata, alle giovinette) 
Dove 
È la fanciulla, che v’affidai, 
Che da periglio crudel scampai? 


CORO 
Nobil Contessa, a voi d’innanti, 
Priva di sensi. (indicando Fernanda) 


CONTESSA 
(appressandosi a Fernanda) 


Respiro !... muove 
Ella le luci alfin... tremanti, 
Incerte intorno le volge... Dio !... 
Sii benedetto !... Ma vivrà!... 
CORO 
Per voi, signora, d’un fallo rio 
(indicando Fernanda) 
Carca quest’ anima non resterà. 
Degli infelici l'amica siete, 
Chi non v’adori tra noi non v'è. 
CONTESSA 
Silenzio, o care: vi ritraete 
La sventurata mi chiama a sèl... 
(il Coro inchinandosi alla Contessa esce pel fondo) 


SCENA III 


La Contessa e Fernanda. 


FERNANDA 
Ove sono? che m’avvenne? 
 (renvenendo a gradi) 
Chi in tal loco m’ ha guidata ?... 


Vivo ancora?... Oh! chi trattenne 


I miei passi? 


CONTESSA 
(severa) 


Sconsigliata ! 
E prosegui nello stolto 
Tuo delirio? 


FERNANDA 
(fissandola) 


Ciel! qual volto! 
Voi la dama ricca e bella, 
Che splendea siccome stella 
In quel cocchio... © 


CONTESSA 


A cui lanciar 
È brev' ora ti mirai, 
Quasi povera demente 
Sotto l’ugna del fervente 
Mio destriero, a ricercar 
Fera morte! 


FERNANDA 
(con dolore) 


Ah! perchè mai 
Di trovarla mi vietaste? 
Perchè, cruda, mi salvaste ? 
Mi lasciate morir! 
È il mio solo desir. | 
Deh! se è vero che un cor 
Vi concesse il Signor 
Come il viso, gentil, 
A niun’ altra simìl, 
Se una lagrima pia 
Il mio duol vi strappò, 
Dato il bene mi sia 
Che il destin mi restò | 
Mi lasciate morir! 
È il mio solo desir 


CONTESSA 
Sciagurata] E quali affanni 
Il tuo core.può celar 
Che t’astringon nei verdi anni |. 
Un avello a sospirar? 


FERNANDA 
Ah! Signora, nol chiedete! 
CONTESSA 
Di° non ami tu? 
FERNANDA 
Tacete! 


Un abisso mi disserra 
Tal richiesta! 
CONTESSA 
(da sè) 
Oh! l’infelice ! 
Hai parenti? e 
FERNANDA 
Sulla terra 
Sono sola da tre dì. 
Una madre, dei miei giorni 
Confortava ancora il lutto: 
Era quella per me tutto! 


CONTESSA 
Spenta anch’ ella? 
FERNANDA 
Anch? ella... si. 
FERNANDA 


Mi lasciate morir... 
È il mio solo desir!... ecc. 
CONTESSA 
Oh! qual alma gentil 
Cela veste sì umil! = - 
Questa misera... no... 


Tanto duol non mertò!... 
Sorgi, o cara, e qui vien 
A plorar sul mio sen! 
Della tua giovinezza 

Vo?’ tornarti ai bei dì; 
Ridonarti l’ebbrezza 

Che il destin ti rapìl!... 
‘Pu-del-vivera.s10=Vo.n 
Tua sorella io sarò! 


FERNANDA 
Signora ! 
CONTESSA 
Non più indugi. Un gentiluomo 
Tra poco attendo. A me ubbidir dovete. 
Olà! alcun! (chiama verso il fondo) 


SCENA IV. 


Un Paggio, indi il Barone @usmano che si arresta 
nel fondo, e dette. 


CONTESSA 
(al Paggio) 
Condurrete 
Codesta giovinetta nelle stanze 
Che già fur di mia suora, e ch’ io giammai 
Dischiuse ho più. - Rispetto 
S’abbia per lei, come per me. - Partite. 


BARONE 
(commosso, arrestandosi in fondo senza esser veduto) 


(Nobil alma !) 


FERNANDA 
(alla Contessa) 


Che ascolto? 
Gran Dio! perchè trovar non so parole 
Per svelarvi del cor l’intimo senso ? 


FERNANDA 2 


10 


CONTESSA 
È questo il mio compenso (l’abbraccse) 
Addio. (Fernanda esce col Paggio) 


BARONE 

(s'avanza celere verso la Contessa dicendole) 

Grazie per lei io ve ne rendo! 
CONTESSA 
(sorpresa, volgendasi) 

Cugin, voi qui? che dite? io non v’intendo. 
Poc’ anzi a me diceste 
Che a partir per la Svezia 
Col nostro ambasciator v'apprestavate. 
Pallido, fosco in viso 
Io vi rivedo - che v’accadde? - Nuove 
Del mio Rodrigo ?... (turbata) 


BARONE 
No, Maria... di Lei 
Vi parlo, di Fernanda. 


CONTESSA 
Di Fernanda? 
BARONE 
Della donna, che a morte voi toglieste 
E qui raccor voleste. 
La sua storia è a me nota, 
A me, di- sue sventure 
Prima cagione. 
CONTESSA 
Il vero favellate?... 
Voi? 
BARONE 
Pur troppo! - Maria, deh! m oli 


Lieta, tranquilla, di beltà fulgente. 
Resa più cara dalle sue virtù, 
Sospiro d’ogni cor, 1° età ridente 

Scorrea Fernanda della gioventù! 





11 

Anch’ io la vidi in una festa, e ratto 

Ardor possente risvegliossi in me... © 

Di perderla giurai ad ogni patto, 

Amistà calpestando, onore e fè...: 
Meschin, ma onesto gentiluom, m’avea 

Il padre suo al pari di un fratel, 

La serpe sul suo seno egli stringea!... 

Ma gli occhi miei cingea fatale un vel. 


Di puro amore amommi quella pia - 
Perfidamente io ne sedussi il cor. 
Lottò... ma pur fu vinta, ed io, Maria, 
La consacrai per sempre al disonor. (cupo) 

CONTESSA | 


Che mai faceste? oh! povera 
Fernanda !... il tuo mistero 
Comprendo. 
BARONE 
(continuando) 
Il padre, narrasi, 
Spense cordoglio fiero, 
E visitò miseria x 
Quella deserta casa - 
Lei più non vidi - e solo 
Dal suo delirio invasa. 
In sì funesto dì, 
Dopo cinque anni' (ahi duolo!) 
Accanto a voi-nel cocchio 
Nel ravvisarmi, dessa 
(Voi lo miraste) orribile 
Fine invocò ! I 
CONTESSA 
D’orror 
Son piena! 
_ BARONE 
Il protettor 
Angelo suo, Contessa, 


i 4 


Esser dovete. - Più 
Non lo poss’ io. - Quaggiù 
Un sacro nodo avvincemi 
Ad una sposal... 
CONTESSA 
Ah! sì... 
Tutto per lei farò. 
BARONE 
Men triste io partirò. 
Se l’orror della sua sorte 
Vostre cure tempreranno, 
A voi, pia, benediranno 
La tradita e il traditor! 


(bacia con cffusione la mano della Contessa ed esce 
pel fondo) 


SCENA V. 
La Contessa, indi un Paggio. 


CONTESSA 
(siede) 
Oh! la strana avventura | Per lei sento 
D’ insolita mestizia 
Turbata l’alma; e ancora 
Non riede il mio Rodrigo. - D’ora in ora 
Attendo da più dì lui ch’amo tanto. 
(dopo una pausa) 
S'ei mi tradisse! Il dubbio 
M’ange e mi stringe il core... 
No, non potrei sorvivere 
Al suo perduto amore: 
Sarebbemi la vita 
Orribile martir; 
Oh! meglio che tradita 
Da lui, meglio morir. 


13 
Morir? La morte invochino 
I vili; a me s’aspetta 
Altro desìo terribile. 
Vendetta! oh sì, vendetta | 
Ma già ritorna, dimmelo, 
Dimmelo o giusto ciel, 
Ch’ egli fedele in braccio 
Torna alla sua fedel, 
(sì siede accanto al tavolo) 
I miei tristi presagi, 
I miei sospetti accrescono 
(indicando alcune lettere sul tavolo) 
Questi anonimi fogli. Ma il mio vecchio 
Intendente, che a Cadice spedii 
Ieri a lui presso, nuove 
Me ne darà ! 
PAGGIO 
(entrando con un foglio) 


Contessa ! 
CONTESSA. 
Porgete! (prende la lettera e l’apre ansante) 
È l’intendente! 

(legge) « Mat fu in Cadice il Duca » 
Ciel! che intendo! 

Ei non partì? mentia ?... io son tradita! 
Dubbio non v'hal!... no... (cade sulla sedia) 


PAGGIO 
(guardando al di fuori) 
Il Duca 
Di Sidonia ! 
CONTESSA 


(vivamente alzandost) 
Che! dessol... 
(poi contenendosi) 
Ah! no, si finga. - Dal suo labbro istesso 
Io vo’ strappar la verità! (i Paggio esce) 


14 


SCENA: VI. 
Il Duca Rodrigo dal fondo, e detta. 


RODRIGO 


Mia buona 
Maria ! I 
CONTESSA 
Rodrigo ! 
RODRIGO 


Se tardai, perdona ! (seggono) 


CONTESSA 
(con galanteria che mal cela il sarcasmo) 


Offrir dee Cadice ore ben liete 
Se vostra assenza si lunga fè! 


RODRIGO 


Da voi lontano per me, il sapete, 
Gioia non avvi. 


CONTESSA 
(con ironia, fissandolo) 
‘Davver ? Mercè ! - 

Eppure anch’ io un dì, credei 
Che da voi lungi di duol sarei S 
In breve spenta - ma fu un error — 
Miei dì tranquilli scorsero ognor 
Da voi divisa. (marcando le frasi e issandolo) 


‘RODRIGO 
(con gioia mal pronto da sorpresa) 


Che dite ?... e credervi 
Degg io, Maria? is: 
CONTESSA 
Vano è il celarlo 
Saria menzogna. - Se con voi parlo, 
Quella dolce estasi più in me non è, 
Che un dì formava il mio gioiîr. 





RODRIGO 
Voi, fida tanto?.. tt 
CONTESSA 
M° è duopo dir 
Ch’ io più non v'amo! (s'alza) 
RODRIGO 
(alzandosi) 
Sogno non è?... 
CONTESSA | 
Nol voll’ io Duca. - Ognun lo sa, 
(con brio ironico) 
Come a noi viene, amor sen va! 
RODRIGO 
Allora al fato grazie rendiamo. 
CONTESSA 
(Cielo !...)} Anche voi, forse, cangiato? 
RODRIGO 
Ho di celarvelo finor bramato: i 
Or m’ è concesso - No: più non v'amo. 
‘CONTESSA ; 
Un'altra adunque? (con voce tremante) 
RODRIGO 
(volendo partire) 
| Troppa è la stima 
Che per voi nutro! - 
CONTESSA 
(arrestandolo) A 
I Esser la prima. 
Amica vostra voglio oggi! - 
| RODRIGO 


(arrestandosi) 
Il nobile 


Leale accento V alma colpì. 


16 


Povero Duca! 


CONTESSA 


Un’ altra adunque amate? 


RODRIGO 
(con tutto lo stancio) 


AN! sì. 

Maria, adoro un angelo 
Che al par di dolce sogno 
Apparve al guardo estatico 
E tosto dileguò. 

Trovarla, al piè prostrarmele 
E il solo ben che agogno 
Per dire a lei che vivere 
Seco d’amore io vo! 


CONTESSA 


(Ed è così, me misera! 
Ch’ egli al mio piè parlava, 
Ed è così che parlami 
Del suo novello amor! 
Codesto miserabile 
Oh! quanto 1’ adorava ! 
Deh! non sgorgate, o lagrime! . 
Deh! non spezzarti, o cor!) 


(riprendendo il primo tuono) 


E dove... ditemi... il ciel vi diè 
Vederla? 


RODRIGO 
Al tempio moveva il piè. 


E là più fiate la rincontrai - 

Un viaggio fingere con voi pensai, 
E un giorno all’ uscio di sua dimora 
Io la seguii - Ella v’ entrò. - 


CONTESSA 


RODRIGO 


Ansante un’ ora 
L’ attesi - speme al cor parlò 
Di favellarle, ma invan - Sua voce, 
Cui niuna in terra può somigliar, 
Invece udiî... 
CONTESSA 


(Smania feroce |) 
RODRIGO 
Una dolente canzon cantar... 


SCENA. VII. 


La vece di Fernanda dalla sinistra accompagnandosi 
ad un’ arpa. - Delti. 


LA VOCE 
È 
[o sono mesta, ‘come i tramonti 

Dei vaghi giorni di primavera, 
Come la luna, che sulle fronti 
Gli ultimi raggi ne splende a sera. 
Ma a chi mi vede e mi richiede: 
- A lungo forse tuo cor soffrì? - 
Io, no, rispondo: nacqui così. 


RODRIGO 
Ciel! la sua voce! 


CONTESSA 
(fulminata) 


(Ah! no... è. impossibile!) 
RODRIGO 
E lei, Contessa! 
CONTESSA 
(Fernanda!... dessa ?!) 


FERNANDA 83 


18 
LA VOCE 
i II. 
»Io sono tacita, come il sospiro 
»Di giovanetta che cerca amore, 
»Come una foglia che sola io miro 
»In sul terreno senza colore. 
»Ma a chi mi vede e mi richiede: 
- A lungo forse tuo cor soffrì? - 
Io, no, rispondo: nacqui così. 
RODRIGO 
Così cantava quella gentil! 


CONTESSA 
(Vendetta orribile! paventa, o vil!) 
RODRIGO 
Cessò il canto - Deh! parlate, 
Quest’ arcano mi svelate, 
Il mio ben m°è presso, è là?... 
Deh! parlate per pietà! 
CONTESSA 
(fingendo) 
Fu sua madre amica mia, 
E morendo m? affidò 
La sua figlia... 


RODRIGO 
Che! Maria? 
Rivederla io posso? 
CONTESSA 
| Il vo! 
S° ella è l’angelo sì puro 
Che d’ amor v° inebriò, 
Sarà vostra, ve lo giuro! - 
(Fulminarti appien saprò!) 


"(fa un cenno verso il fondo) 


SCENA VIII. 


Il Paggio, indi Fernanda. - Detti. 


CONTESSA 
Fernanda qui! (al Paggio ch'esce) 
RODRIGO 
E vorreste? 
CONTESSA 
Presentarvi a lei vogl’ io. 
RODRIGO 
Ella quì? Possente Iddio, 
Io più chiederti non so! - 
FERNANDA 
(entrando sommessamente) 
Signora ! 
3 RODRIGO 
(E lei!) 
CONTESSA 
(con ipocrisia) 
Mia tenera 
Amica, vi presento 
Il Duca di Sidonia, 
Rodrigo Gomes! (Fernanda s'inchina) 
RODRIGO 
(Tento 
La gioia di quest’ anima 
Frenare indarno!) 
CONTESSA 
Appreso 
Da me ha la vostra istoria; 
N? è di pietà compreso, 
E vi promette aita. 


19 


21) 


FERNANDA 
Grazie, Signor! 
RODRIGO 


Su voi 
Con lei saprò vegliar! 


FERNANDA 


Iddio mi serbi in vita 
Per questi angeli suoi 
Costante per pregar!... 


CONTESSA 


Or via... la sera scende... 

La luna in ciel risplende! 
Nel parco mio, non sembravi ? 
Noi conversar potremo 
‘Tranquilli a lungo - Nobile 
Duca, con noi v’avremo? 

Lo spero almen! 


RODRIGO 
Resistere 
A voi non so! (offre él braccio a Fernanda) 
FERNANDA 
(arrossendo) 
Signore ! > 


(Perchè sì forte palpito 
In cor mi favellò ?...) 


RODRIGO 


(O mio tesor!) 


di 
(ebro di gioia 8’ avvia con Fernanda sul fondo ragio- 
nando seco lei a bassa voce) 


CONTESSA 
(seguendoli cogli occhî) 


Benissimo | 
Infamia e disonore! - 
Siete la degna coppia. 
Ed io vi stringerò! (cupa) 


(Quadro) 


FINE DELL'ATTO PRIMO. 


ATTO SECONDO 


pe 


SCENA PRIMA. 


Dopo un mese. 


Il parco del castello - A dritta ala esterna del palazzo — A sinistra un 
padiglione elegante sotto cui sedili e un tavolino di marmo su cui 
occorrente da scrivere — In fondo alla scena una statua della Ver—- 
gine — È sera — Spuntano le stelle. 


Il Duca Rodrigo. 


No, non credea potesse umano petto 

Tanto gaudio provar!... Qual mutamento! 
Maria, cor generoso, 

A te cui debbo un caro 

Passato, un avvenir dovrò celeste. 

Superbo io son d’averti amato un giorno! - 
Ella al cor della tenera Fernanda 

Il mio avvicinò - Ella le nostre 

Tremanti labbra schiuse e per lei mia 
Quella gentil tra brevi istanti fia!... 


Fu quì, diletta vergine, 
Mentre che il dì cadea, 
Fu quì che assorto in estasi 
Parlarti alfin potea. 
Olezzi i fior mandavano, 
Brillavano le stelle, 


9; 
Ma più gentil di quelle, 
Più caro d’ ogni fior 
Vinceva i sensi il magico 
Profumo dell’amor |... 
Ovunque una memoria 
Di quella sera io trovo, 
E tutto il puro fascino 
Ancora in me ne provo. 
Mi parve allor delirio 
La mia trascorsa vita; 
Quest’anima smarrita 
Che un core invan cercò, 
Di quell’ amor che sognasi, 
La prima volta amò!... 
Alcun s’appressa... tra le foglie sento 
Lo strisciar d’ una veste... ah! dessa! Viene 
Come ogni dì all’ imagin di Maria! 
Non si turbi la pia!... {s° asconde) 


SCENA ILL 


Fernanda dal palazzo recando fiori - Detto. 


FERNANDA 
(va presso la statua di Maria, vi si prostra e dice:) 


O Madonna benedetta, 
Che sei d’ astri coronata, 
Deh! concedi che prostrata 
A te sacri questi fior. 
La più indegna, la più abietta 
Son di quante hanno in te fede, 
Ma il tuo sguardo in cor mi vede, 
E tu sai che puro è il cor! 
RODRIGO 
(sul davanti della scena senza udirla) 


(Gome, oh cielo! al guardo mio 
| Bella par più dell’ usato} 


Nella pace del creato 

Sembra 1’ angiol dell’ amor ! 
Sì, i tuoi voti accoglie Iddio 

Che sì candida ti fece, 

Chè giammai più pura prece 

Non levò più puro cor!) 


Fernanda!  (avanzandosi verso led 
FERNANDA 
(turbata) 
Dati: Vo ns 


RODRIGO 


Non tremate... 
Le vostre preci non fur turbate. 
Pudiche, come il cor le sciolse, 
A Dio saliro, ed ei le accolse. 
FERNANDA 
Voi m’ ascoltaste? 


RODRIGO 


Oh! l’ ascoltar 
Che vale ?... È lieve indovinar 
Quai sian d’ un angelo i voti! 


FERNANDA | 
(0 rio 
Tormento !) 


RODRIGO 


Assidervi al fianco mio 
Non ‘vi dispiaccia! 


(la Ja seder seco su un sedile) 
. PFERNANDA 


(Tra le sue braccia 
Oh! qual terror - m?’ investe il cor!) 


RODRIGO 
È forse questa la prima volta 
Che soli siamo - Quì non ne ascolta 
Che Dio - Deh! prima che mia chiamarvi 
Possa per sempre, che voi m’amate 
Udir vogl’ io. 

FERNANDA 

Mel domandate ? 

Come non posso, von deggio amarvi ?... 
Tutto a me foste... 

RODRIGO 


Amor non è 
Riconoscenza - Vo? che ta m’ami 
Per me! Fernanda, intendi ? 


FERNANDA 
(Ahimè !) 
Signore! 
RODRIGO 
Appellami Rodrigo - Dimmelo 
Solo una volta, ten prego. 


FERNANDA 
(trascinata dal suo accento) 


i Oh nio 
Rodrigo! 
RODRIGO 
Inganno non è?... mi chiami?... 
Tu dunque m’ami?... 
FERNANDA 
(con tutto lo slancio) 
T'amo!... 
RODRIGO 
(ebro di gioia) | 
Gran Dio! 


TFERNANDA 4 


26 
(Rodrigo stringe fra le braccia Fernanda) 


A DUE 
(come rapiti in soave estasi) 


Splendi alfin, luce infinita, 
Ora santa del cor! 
Ah! perchè non è la vita 
Un sospiro d’ amor?... 
FERNANDA 
(sciogliendosi a un tratto da lui e correndo alla statua di 
Maria) 
Ah!... va... troppo mi sento 
Beata in tal momento; 
Lascia che a Lei ne renda grazie!... 


RODRIGO 
Addio ! 
(mirandola con amore) 
Così nei sogni miei 
Pingevasi la bella 
-Che paga reso avrei, 
Del viver mio la stella! 
Sciolta la chioma nera, 
Sul labbro una preghiera, 
Dell’ universo ignara 
Ella appariva a me 
Pura, innocente e cara, 
Fernanda, al par di tel! 


(s' allontana riguardandola con affetto) 


SCENA II. 


Fernanda sola, indi la Contessa. 


FERNANDA 
(sorgendo) 
Pura e innocente al par di te!... Oh! baleno 
Fatale! La Contessa 
Nulla svelogli adunque? 


27 
Certa ne sono, come del mio fallo | 
E pure ella giurommi 
Di palesargli tutto - ch’ egli oi 
Sperar mi fece, e quasi 
Redenta io mi credea!... Più non si leva, 
O misera, chi cadde!... (decisa) Un nobil core 
Non tradirò - Ov? è dessa? 
La troverò, le parlerò... 


CONTESSA 
(giungendo) 
Fernanda! 


FERNANDA 
Ah! voi?.. 
CONTESSA 
Turbata, pallida 
Quì perchè? In simil giorno 
Strano è il vostro contegno - Io vi cercava; 


Del vostro imen l’ ora è vicina - Voi 
Sol s’ attende - Venite. 


FERNANDA 
Ah! voi, Signora, 
M° ingannaste ! 
CONTESSA 
Fernanda?... 


FERNANDA 
Ei tutto ignora!... 
CONTESSA 
Che parli? 
FERNANDA 
Che folle io sia non mi dite, 
Un’ alma infelice dippiù non schernite. 
Ai vostri conforti io mal m’affidai, 
Invano ingannarmi da voi si tentò. 
Perduta è Fernanda, ed esser giammai 
La sposa in eterno del Duca non può. 


CONTESSA 
Che ascolto?... oh! l’ ingrata! 

FERNANDA | 
Ingrata? ah! nol sono 
E vostra mia vita - di me disponete - 
Ma stringer la mano (Contessa, perdono!) 
Non posso a quell’ uomo! 

CONTESSA 

(freddamente) 

Perchè nol potete? 


FERNANDA 


Voi non l’ udiste quel core ardente 
Baldo, fidente - di mia virtù, 
Voi non l’ udiste parlarmi, come 
Si parla a donna che onesta fu! 
Questo mio turpe, macchiato nome 
In dote, ah! no - non gli darò! 
Larva terribile del mio passato, 
Squillo è di morte tua voce a me! 
No, non ti sfuggo: perverso fato 
Eternamente mi stringe a tel 


CONTESSA 


(Di stolto pianto perchè una stilla 
Sulla pupilla - a me tremò? 
Vanne: l’agghiaccia: l’anima mia 
Chiusa al rimorso per sempre io vo?! 
Alla vendetta bada, o Maria, 
Che un tuo sospir - ti può rapir! 
Codesti perfidi che m’han tradita 
Voglio che gemano al par di me! 
Che sia supplizio per lor la vita 
Come supplizio per me si fè! 


(a Fernanda che s° incammina) 


Ed ora che tenti, Fernanda? 


FERNANDA 
Se nulla 
A_Lui disvelaste, Iddio men darà 
CONTESSA 


T° arresta, fanciulla! 
Io volli strapparti all’ onta fatale. 
E l’opera mia distrugger vorrai? 
FERNANDA 


L’onor che mi resta, è l’esser leale! 
Lasciatemi adunque... 


CONTESSA 
(colta da un’ idea) 


Insana! e non sai 
Che detti vi sono ch’ uccidono? 


FERNANDA 
E sia! 
CONTESSA 
Ciò che arde sul labbro, ben scriversi può! 
A te! - ecco un foglio... 


(indicandone uno sul tavolo del padiglione) 
FERNANDA 
Che dite? 


CONTESSA 
Su via, 


Il tutto gli svela. 
FERNANDA 
Ah! sì, scriverò. 
(decisa corre al padiglione e scrive tremando un Foglio) 


CONTESSA . 


30: 


(comparisce un Paggio cui la Contessa parla sottovoce 
indicandogli il foglio che Fernanda scrive. Quando 
costei ha terminato, la Contessa consegna quel foglio 
al Paggio facendogli un segno d’ intelligenza. - Al 
Paggio esce) 

La vostra sentenza ei deve recar, 

Pensate. 

— FERNANDA 
In ginocchio attenderla vo’! (si prostra) 


CONTESSA 
(Indarno tu preghi: vendetta m° avrò!) 


SCENA IV. 


Voci interne con brio risuonano ad un tratto, indi Paggio. 


VOCI INTERNE 
Inni di gioia alziam!. 
Cantiam - Viva gli sposi! 
Ripetano in tal dì 
Così - tutti festosi! 
Viva, sclamiamo ognor 
La pace e l'amor! 


PAGGIO 

(tornando) 
Il Duca di Sidonia 
Attende la sua ‘sposa. 


FERNANDA 
(levandosi con gioia) al 
Egli perdona! 
Il ciel si rischiarò! 
Di luce sfavillò - 
Qi Placato è il mio destin: 
(RT Gioir quest’ è divin! 
Ah! sì, d’amor, di fè, 
Vivrò mio ben con te. 


CONTESSA 
Il ciel si rischiarò, 
Di luce sfavillò - 
Placato è il tuo destin, 
Gioir quest’ è divin. 
(Ora in mia mano ell’ è! 
Mancò ogni speme a te!) 


(escono ambedue per la dritta mentre è canti giulivi 
raddoppiano) 


SCENA VW 


Gran cortile del castello della Contessa. — A dritta V esterno d’ una 
cappella gentilizia internamente illuminata, — Fiori e lumi pel colon—- 
nato, — Continua la sera. 


Vassalli della Contessa d’ambo i sessi accorrendo da varie parti. 


ALCUNI 
Amici, accorriamo, 
Il corteo 8° appressa già. 
ALTRI 


Là coppia attendiamo o 
Che in breve all’ara andrà! 


ALCUNI 
Già la facciata bruna 
SÌ schiara del castel. 
ALTRI 


Brillare par la luna 
Più dell’ usato in ciel| 


TUTTI 


Lunghi anni rammentar 
Dovremo: simil festa senza par! 
Amici, olà... 
Ecco... son qua! - 


32 


SCENA VE. 


Il corteo nuziale entra dalla sinistra. Gentiluomini, Castellani, 
Paggi, Domestici. - Entrano tutti nella cappella. 


CORO 
Inni di gioia alziam! 
Cantiam - viva gli sposi! 
Ripetano in tal di 
Così - tutti festosi ! 
Viva, gridiamo ognor 
La pace e l’amor! 


(tutti entrano nella cappella) 


SCENA VII. 


La Contessa, indi il Barone dal fondo, 


CONTESSA 
(cupamente) 


Son là!... al varco fatale, ove li spinse 
La debil man di questa 

Spregiata donna!... Oh! come 

La perfida era lieta 

La man stringendo al suo Rodrigo... Suo | 
Oh! l’orrenda parola! 


(verso il tempio) 


No.. t’' arresta, scellerata, 
Rendi a me lo sposo mio... 
Non potrà, se è giusto, Iddio 
Questo imene henedir | 


Con quanti palpiti quest’ ora attesi | 
Con quante lagrime a Dio la chiesi! 
Ora d’ eterea dolcezza piena, 
Soave balsamo ad ogni pena, 


33 
Dessa schiudevami un avvenir 
Ricco di speme e di gioir!... 
»Or tanto gaudio tu hai volto in lutto! 
»Sapesti tutto - a me rapir!... 
No... t’ arresta, scellerata, 
Rendi a me lo sposo mio... 
Non potrà, se è giusto Iddio (fuor di sè) 
Quest’ imene benedir!... 


(cade spossata sui gradini della cappella) 


BARONE 
(prima di dentro le scene) 

Vi son nozze nel castello? 
Come? il Duca dite? Ah! sì, 
Per me il giorno assai più bello 
Del ritorno fia così. (esce) 

Qui diffatti il gaudio spira 
La cappella illuminata! 
Faci... fiori... Or chi sospira 
Là dai 
CONTESSA 
(alzandosi) 
Gusmano... vi rivedo! 
BARONE 

Al mio sguardo inver non credo! 
Tra quest’ ombre a che celata? 
Qual mistero! 


CONTESSA 
(Nelle vene 
L’ira mia più ribolle!) 
BARONE 
Non si tratta dell’ imene 
Di Rodrigo adunque?... 


CONTESSA 
SÌ. 


BARONE 
E con lui perchè non siete? 
CONTESSA 
È Rodrigo d’ altra sposo. 
BARONE 
Dite il vero? Voi potete 
Tollerarlo ? 
CONTESSA 
Generoso 
Cor, frenatevi. Colui 
Confessommi un dì che più 
«Non m’ amava. | 
| BARONE 
| | Gielol Fu 
Vil'così.; i 
.. CONTESSA 
Che un’altra il cor 
Gli accendea d’ immenso amor 
Ei mi disse... ed io... io fui 
Che condotta 1° ho all’ altar. 
BARONE 
._ V? era d’ uopo vendicar 
Tanto oltraggio, sciagurata ! 
CONTESSA 
(con voce tremenda) 
E Maria s’ è vendicata! 
Giungeste a tempo! 
BARONE 
Ma... 
CONTESSA 
Silenzio... udite! 


39 
VOCI DALLA CAPPELLA 
Vent, creator spiritus, 
Mentes tuorum visita, 
Imple superna gratia 
Quae tu creasti pectora! 


CONTESSA 
La mano ei stende!... Ella la sua. Gusmanol!... 
Sì... l’ascoltaste ? Tutto 

È compito! Or mirate bene in volto 
La consorte del Duca, e dite poscia - 
Se in colpire ho fallato! 

Alla vergogna eterna 

Per sempre l’ ho sposato ! 


SCENA VIII. 


Rodrigo, Fernanda, Coro c seguito dalla cappella 
e Detti. 


BARONE 
(fulminato, ravvisandola). 
Fernanda !! 
FERNANDA 
(riconoscendolo) 


An! 
«RODRIGO 
Sposa mia, 
Die che t' avvien? 
| BARONE 
(rapido e sottovoce alla Contessa) 
Maria, 
Che mai faceste ? 
CONTESSA 
«(Adfin, 
O sorte, io t' ho pel crin!) 


(Znsteme.) 


CONTESSA 
(mostrando al Barone il foglio che ha scritto Fernanda 
nella scena precedente) 


(In questo foglio da lei vergato, 
Che il mio tremendo furor dettò, 3 
Tutto Porrore del suo passato 
Ella malcauta gli confessò. 
Con questo foglio a lui d’innanti 
Maria, qual larva, comparirà, 
E in mezzo al giubilo di tali istanti 
Ei la sua sposa conoscerà! 


BARONE - 


(Maria, qual demone vi spinge adesso ? 
ll vostro dire gelar mi fa! 
No: finchè io viva, a tanto eccesso 
Il vostro core non giungerà! 
L’armi, che il vostro furor scegliea 
Son dell’insulto più vili ancor! 
Di lei pietade, che non è rea, 
Vittima è solo d’infausto error!) 


FERNANDA 
(È desso!... è dessol... oh! qual m’invade 
Gelo di morte l'ardente cor! 
Dagli occhi miei la benda cade, 
Per me l’abisso si schiude ancor, 
Tutto il passato riede al pensiero,. 
E « l’onor tuo, grida, dov? è? » 
No, questo spasimo è troppo fiero!... 
Signor, la morte concedi a mel...) 


RODRIGO 
(In quel pallore, in quel suo pianto 
Quale s’asconde mistero, o ciel? 
Qual rimembranza funesta tanta 
Smania può darle così crudel? 


94 
Tra mille dubbii l’alma ho smarrita, 
Sento la pace da me fuggir - 
A te, Signore, io chiedo aita, 
I miei sospetti tu fa svanir !) 


CORO 


(Perchè ad un tratto la gaia festa 
Come da fulmine colta s’arresta ? 
Quale funesto pensiero arcano 
Di tutti il core turbando va? 
È l’indagarlo disegno vano... 
E niun di noi tanto oserà |) 
RODRIGO 

(a Fernanda) 


»Sposa, che t’ange mai? 


FERNANDA 
(tornando in sè) 


»Nulla!... partiam di qua, 
»Io te ne prego! 


BARONE 
(alla Contessa) 


»(Guai 


»Se fate un passo!) 
RODRIGO 
»Olà? 
»I miei destrieri | 
FERNANDA 
»(Ciel |) 
TUTTI 
»Evviva ! 


38 
(compariscono in fondo due palafrenieriî recando due 
cavalli riccamente bardati. Paggi con faci) 


RODRIGO 
(montando a cavallo accanto a Fernanda) 


»Al mio castel! 


TUTTI 


»Inni di gioia alziam ! 
»Cantiam -- Viva gli sposi, ecc. 


(Rodrigo e Fernanda s’ allontanano seguîti dal cor- 
teggio nuziale e dal coro festosamente. Il Barone 
rattiene la Contessa. Cala tela. 


FINE DELL'ATTO SECONDO. 


ATTO TERZO 


SL 


SCENA PRIMA. 
Sala negli appartamenti della Contessa. Porte in mezzo ed ai lati. — 
Uscio mascherato verso il fondo, — Tavolo su cui un doppiere acceso. 


Seggioloni dorati. 


Il Rarome entra lentamente dal mezzo. 


Qual chi s'accinge ad un delitto, cupa, 
Pensosa, qui Maria | 
Si ritraea. - Dal core 
Saprò strapparle il rio disegno, ond’ io 
Tuttora agghiaccio e fremo - 
Lo deggio - sì - Fernanda, 
Te salverò da quest’abisso estremo ! 
Nel riveder la misera, 
Che fa più bella il pianto, 
D’indegna trama vittima, 
Ad uno sposo accanto, 
Anche una volta (oh! strazio !) 
Anche una volta in cor, 
Della mia colpa infausta 
. Tutto sentii l’orror! 
Ma il ciel, che dei miei gemiti 
Stancai per lunga etade, 
Il ciel, cui prono e supplice 
Oggi Gusmano cade, 
Sì nova, atroce infamia 
No, non farà compir! - 
Perchè la sua giustizia 
Dovrebbe Iddio smentir? - 


DTT LTT £_*-*>--"<-*_-----<-<-° -<-£-<**-<*>-*< *<°©--- 
3 _———_—Tm—6t6TTT- 


40 
SCENA II. 


La Contessa vestita in nero con il velo in mano 
dalla dritta e detto. : 


BARONE 
(Ah! dessa! quai vesti ?) Maria! 

CONTESSA 

(sorpresa) 

Voi Barone ! 

Adunque i miei passi qual ombra seguiste? 

BARONE 
A voi qui m’adduce possente cagione. 


CONTESSA 
È l’ora ben strana per ciò che mi dite - 
Domani cugino. 
BARONE 
i E dove ora andar 
Vorreste ? 
CONTESSA 
(ironica) 
Ad un hallo! 
BARONE 


Contessa ! 
CONTESSA 
__  Tremar 
Tal motto vi fè? - (/u deé passi per uscire) 


BARONE 
(severissimo) 


M’udrete voi! - 
CONTESSA 


(punta) 
Che! - 


BARONE 
(a mezza voce avvicinandosele) 


Dei tuoi sguardi nel baleno, 
Sciagurata, io lessi appieno - 
Ma se caro in terra avesti 
Quell’affetto, che perdesti, 
Basti a te la ria vendetta 
Che ira cieca ti dettò | 
Pace all’orfana rejetta 
Che il Signor già perdonò! 

CONTESSA 

O malcauto, nei miei rai 

No, tu leggere non sai: 
Di pietade insano accento 
Non udrai in tal momento: 
Già di morte l’ora suona - 
È il destin che la segnò - 
Come lui, che non perdona, 
“Io nemmen perdonero ! - 


(batte un'ora) 

Skdiora a me! 

(trae un foglio dal seno, lo guarda con gioia feroce, € 
si dispone ad uscire) 


BARONE 
(vielandole èl PASSO) 


Fermatovi ! 

Scacciate il vil disegno ! 

CONTESSA 
Più fren non ha il mio sdegno - 
Lasciatemi ! 

BARONE 

Di qui 

Non uscirete. - Il foglio 
A me! - 


Ri 
to 


CONTESSA 
No! - 


BARONE 
Mel darete ! - 


CONTESSA 


Lottar voi non vorrete 
Contro una donna ! 


BARONE 
(cieco d'ira) 
Io... SÌ - 


Tutto oserò - furente 
Son d’ira - il foglio; 0 ch'io... 
(trae un pugnale e minacciando la Contessa le strappa 
il foglio) 
CONTESSA 
(vinta) 
Vile assassin | 
BARONE 
Per Dio! 
Non morderai, serpente! 
(esce în fretta pel fondo, chiudendo a chiave la porta 
d ingresso) 
CONTESSA 
(agitatissima) 
E sfuggirammi la vendetta ? 
(volge lo sguardo intorno disperatamente, ma ear 
dando Vuscio segreto dice:) 


An noe 0a 
Vietarla a me forza mortal non può. SES 


(schiude l’uscio in fretta e sparisce precipitosamente) 





SCENA III. 


Gran sala nel palazzo del Duca splendidamente illuminata, che in fondo 
s'apre ad una vasta terrazza, Tutto è brio e lusso. — È vicina Valba, 


Cavalieri e Dame, entrando gaiamente, chi passeggia, 
chi conversa, chi ride. - Una donna vestita di nero c con 
velo pure nero traversa la scena. 


TUTTI 
AI sorriso schiuso sia 
Ogni labbro ed ogni co»; 
Nostro nume è la Follia: 
Nostra vita danza e amor! 
ALCUNI 
Le vaghe dame! 


ALTRI 
Notte d’incanto ! 

Orsù a danzar! - senz’ indugiar| 

TUTTI 
AI sorriso schiuso sia 

Ogni labbro ed ogni cor! 

Nostro nume è la Follia: 

Nostra vita danza e amor ! 


(s'allontunano lietamente) 


SCENA IV. 


La musica da ballo prosegue internamente. Rodrigo dalla 
dritta incontrandosi con Fernanda, riccamente vestita, 
appoggiata al braccio d'una Dama. 


RODRIGO 
Qui pallida, turbata, 
Lungi da tutti il più, 
Rivolgere perchò, 
Sposa adorata ? 


Pi 
Loti 


. FERNANDA 
Rodrigo mio, ti calma; 
Sol usa a lagrimar, 
A tanto giubilar 
Non regge l’ alma. 
Di. che il cor mi soffochi 


Un’estasi d’° amor! 
Oh! quant’io t'amo! (vacilla) 


RODRIGO 
(alla Dama) 


Presso al veron recatela. 


FERNANDA 


No.., passeggiamo ancor!... 


DAMA 
Vi seguo... andiamo! 


(esce con Fernanda) 


RODRIGO 
(solo) 


Strana e cara fanciulla !... Dal castello 
Della Contessa al mio, dal labbro un detto, 
Un riso sol non le fago ì, nè resa 

L’ ha più lieta la festa - 

Oh! donde vien codesta 

Misteriosa nube 

A solcar la sua fronte? Chi potria 

A me svelar di sue pene secrete 

L’ incognita cagione? 


SCENA V. 


La Dama vestita in nero dal fondo e detto. 


LA DAMA 
Io, se il volete! 
RODRIGO 
(volgendosi sorpreso) 


Sconosciuta, qual ti detta 
Pensier folle un tale accento? 
Il tuo nome? 


LA DAMA 


La vendetta, 
O Rodrigo!... {si scopre il viso) 


RODRIGO 


Che mai sento! 
Voi, Contessa ? 


CONTESSA 
Sì, son io. 
Perchè trema la tua mano? 
Perchè il tuo si sforza invano 
Il mio sguardo a sostener ? 
Tanto dunque il nome mio 
V’atterrisce, o cavalier? 
RODRIGO 
Agli enigmi si dia bando, 
O Maria, li aborro a morte. 
Chi v’adduce in queste porte 
Strani detti a proferir? 
Mi svelate ! 
CONTESSA 
Giubilando 
Io ti vengo alfine a dir, 
Che tu invan non mi tradisti 
Ed un’ altra preferisti 
A Maria! 


40 


RODRIGO 
Anime, 


CONTESSA 
Signor, 
NA m’intendi adunque ancor ? 


D’ una larva il mio volto coversi ! 


L’ira e il pianto nel seno strozzai, 

Per colpirti, o Rodrigo, m°?offersi 

Col sorriso sul labbro a’ tuoi rai. 
Tanto oltraggio tu dunque speravi 

Che una donna potesse obliar ? 
Impunito, o sleal, ‘confidavi 

Questo misero core spezzar ? 

Mal per te che a’ miei detti hai creduto | 
Sei perduto! - più speme non v? è | 


RODRIGO 


# 


O Maria, siete voi che parlate? 


Non vaneggio? son io che v’ascolto ? 
Di stupore ho le fibre agghiacciate... 
Da’ miei sguardi quel velo s’ è tolto! 
Tanta dunque, o Signora, nel petto 
Voi celaste ira insana, feral? | 
(con forza) i 
Il tuo cor, la tua vita, il tuo detto 
Eran dunque menzogna infernal? 
Mal per me che a tal donna credei | 


Va, tu sei - spettro odiato per me ! 


(deciso) 


Sta ben, di voi non teme il core, 
La sfida accetto. 


CONTESSA 
O sciagurato, 


Ma non t’'avvedi che i mio furore 
Già t' ha colpito? 


47 
RODRIGO 


Cielo ! 


CONTESSA 


Sapete 
Chi è mai la donna, a cui legat» 
V? ha eterno un nodo!... Oh! lo chiedete 
Dunque a lei stessa ! 


RODRIGO 


Pel ciel! Contessa ! 
Il vostro labbro ben troppo or osa, 
Non soffro oltraggi alla mia sposa !... 


CONTESSA 
La vostra sposa?... Dite l’amica 
(con riso diabolico) 


Di Don Gusmano di Sandoval ! 


RODRIGO 
(colpito) 
Che | 
I CONTESSA 
- Domandate all’ impudica 
Ov? è il suo onore! 
RODRIGO 


Donna fatal, 
Il motto infame ritratta... 


CONTESSA 


Svenami - 
Parlato ho il vero. 


RODRIGO 


Sugli occhi ho un vel. (fuori di sè) 
Sposa... Fernanda... Trema, crudeli! 


48 


SCENA VI. 


Fernanda dal fondo e detti. 


FERNANDA 
Signora... Voi... 


RODRIGO 
(fissandola) 


(Oh! troppo 
Pura è sua fronte!) Sposa mia t’appressa 
Non temere... m’ ascolta... 
Rea d’ un orribil fallo (con voce strozzate) 
Questa donna t’ accusa | 


FERNANDA 
(sbalordita) 
Voi, Conc ‘ee 


| RODRIGO 
Tu tremi?... oh Dio! POR] 
Il vero, 0 sposa... il vero 
(proferendo le parole ad una ad una) 


Ella... t'appone... a colpa... 
Un amante... il... Barone 
Gusmano... 
FERNANDA 
(con un grido fremendo, cadendo in ginocchio sclama 
alla Contessa) 
Ah! orribilmente 
Voi m’avete tradita!... 
RODRIGO 
(fulminato) 
Che sento || | 
CONTESSA 
La mia parte ora è compita! - - 
(ridendo sinistramente si ricopre il wiso ed esce) 


49 
RODRIGO 
dopo lunga pausa ‘interrotta soltanto dai singhiozzi di 
Pernanda) 


J 


Dal pianto cessate... da voi mi si sveli 
Perchè sì vilmente m’ avete ingannato !... 


FERNANDA 
(singhiozzando) 
Rodrigo !... 
RODRIGO 
(con forza) 
Quel nome nel fango gettato 
A voi proferire io vieto! - Ti celi 
Invan tra le palme la fronte: mi dì, 
Fu dunque tuo amante Gusman?... parla... 


FERNANDA 
(soffocata) 
SÌ. 
RODRIGO 
Ma dove, ov’ è dunque? 


SCENA ULTIMA. 


Il Barone presentandosi solennemente dal fondo, e detti. 


: 
ì 


BARONE 
Presente ti sta! 
RODRIGO 
(traendo la spada) 
Sia morte ad entrambi ! 
FERNANDA 
Ah! 
. BARONE 
(rattenendo Rodrigo) 
D’essa pietà! 
D’ un delitto sciagurato, 
Egli-è vero, reo son io; 
Ma da lungo cancellato 
I’ ha il rimorso, il pianto mio 


50 


Ella, il giuro, ell’ è innocente ; 
E in quest'ora non si mente. 
Troppo tardi un tanto orrore, . 
Giunsi, oh cielo! ad impedir, 
Chè d’ un mostro il rio furore 
Ben mi seppe prevenir! - 


RODRIGO 
(gettando la spada) 


A. tal strazio eterno Iddio, 
Ah! perchè m° hai riserbato ? 
(con dolore) 
Ecco polve il sogno mio! 
Ecco 1° idolo spezzato ! 
Tutto sperde un solo istante... 
Sento a breni farsi il cor, 
Mentre orrenda a me d’innante 
L’ ombra sta del disonor! 
FERNANDA 
Chi soffrì quaggiù del mio 
Un affanno più spietato ? 
Non ancor tremendo Iddio, 
Non ancor ti sei placato? 
Alla luce il cor si serra, 
Tutto spegnesi per me! 
(fuor di sè) 
Son menzogna cielo e terra ! 
Son menzogna speme e fè | 


BARONE 


+ Della Contessa il laccio orribile 


Comprendi, o misero! - Ella il coraggio 
Ebbe a svelarti suo fallo. Mira (trae la lettera) 
Codesto foglio ch’ ella ti scrisse 
Pria delle nozze. - Qui tutto disse 
Codesta martire, comprendi ? 
RODRIGO 
(dopo aver letto) 
Oh smania! 


DI 
BARONE 
Della Contessa l’ ascose l’ ira - 
Che del perdono dischiuso il raggio 
Tu già le avessi ella credè |! 


| RODRIGO 
Trame d’inferno ! 
FERNANDA 
(risoluta) 
Rodrigo, a me 
Puoi perdonare ?... 
BARONE 
Fernanda ! 
FERNANDA 
Dieta 
RODRIGO 
(combattuto da cento affetti grida infine) 


Io ?... no, giammai ! 


FERNANDA 
Tutto finì! 


(alza la spada di Rodrigo, si ferisce e cade) 


RODRIGO 
Gran Dio! 
BARONE 


Soccorso ! 
FERNANDA 
(con voce spirante) 


No... non chiamate 
Alcuno... all’ onta non mi dannate 
Ed allo scherno di tutti.., 1’ ultima 
Grazia ch’ io chiedo, Rodrigo... è questa... 








RODRIGO 
O mia Fernanda! - 
(vinto dal rimorso le si appressa) 
FERNANDA 


Mi chiami?... oh! gaudio 
Divino... 


BARONE 
Smania crudel, funesta! 


RODRIGO 
Oh mia diletta, deh! non partir! 


FERNANDA 
Son perdonata... posso morir... 


(rammentando le parole del Duetto Atto II.) 


« Splendi alfin... luce... infinita... 
« Ora... santa... ah! sì... la vita 
« È un sospiro.... (muore) 


\ 


RODRIGO 
Morta} -- 


BARONE 


Il ciel 
S’apre a lei, e non l’avel! 


(Rodrigo cade in ginocchio presso Fernanda che è sostenuta 
nelle braccia del Barone.) 


FINE.